Ridere fa bene alla salute, questo è un fatto, e se non ci fossero duemila anni di austeri commenti filologici, verrebbe da dire che Aristotele, con “catarsi”, comprendesse anche questo, quella “risata che vi seppellirà tutti”; del resto, dalla mitologia allo star system, dalla Commedia Antica alla stand up comedy, la comicità si manifesta non tanto come arguzia o come ebbrezza (come Witz o come eccesso di spritz), ma piuttosto e sempre come un paradossale (“intelligente”) comportamento di relazione.
Il corso, attraverso una nutrita e articolata teoria di exempla, si propone di formare gli studenti ad apprezzare in prospettiva antropologica i meccanismi della comicità teatrale, intesa come atto fisico e comportamento di relazione, presenza attorica e progetto di spettacolo; scienza empirica che forse nasconde in sé il segreto stesso della genesi, storica e funzionale, del teatro.
In particolare il corso si propone di sviluppare negli studenti alcune competenze in rapporto alla comicità teatrale: la capacità di apprezzarne intensità e qualità; di distinguere fra umorismo e comicità, parola e azione; di riconoscere nell’effetto comico il contributo della condivisione fra gli spettatori; di ricostruire il ruolo delle dinamiche di abbassamento e/o rovesciamento carnevalesco; di sviluppare sensibilità alla funzione del ritmo.
Nessuno.
Lezioni frontali, con l’ausilio di materiale audiovisivo e con esercitazioni pratiche.
Visionando e commentando le perfomances teatrali di grandi attori comici, si tratterà di esperienze (Petrolini, Govi, Totò, Grock, Moretti, Fo, Benigni, Proietti, altri), di tecniche (di comicità fisica e verbale: entrées e cascate; grammelot e “parolacce”; la maschera), di topoi comici (fra tutti la descensus ad infera alle origini del teatro professionale, dai buffoni all’Arlecchino diavolo); ma anche di idee (Baudelaire, Freud, Bergson, Pirandello, Bataille, Bachtin, Brecht) e un po’ di storia (dalla Commedia dell’Arte alla proliferazione dello spettacolo comico nei burattini, nel circo, nel cabaret, nel cinema delle origini); con brevi cenni al contributo della scrittura (la “commedia”, da Aristofane a Michael Frayn).
Testi obbligatori per studenti che utilizzano l’insegnamento per 6 CFU
G. Celati, Finzioni occidentali. Fabulazione, comicità e scrittura, Torino, Einaudi, 1975
E. Marinai, Il comico nel teatro delle origini, Pisa, Titivillus, 2003
Testi obbligatori per studenti che utilizzano l’insegnamento per 9 CFU
S. De Matteis, Il teatro delle varietà. Lo spettacolo popolare in Italia, Firenze, la Casa Usher, 2008
Saggi consigliati
M. Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare, Torino, Einaudi, 1979
C. G. Jung, P. Radin, K. Kerenyi, Il briccone divino, Milano, Bompiani, 1979
V. Pandolfi, Copioni da quattro soldi, Firenze, Landi [1958]
Testi teatrali consigliati
Aristofane, La pace (Εἰρήνη)
Plauto, Pseudolo (Pseudolus)
Terenzio, L’eunuco (Eunuchus)
Adam de la Halle, Le jeu d’Adam
Ruzante, Betìa
Flaminio Scala, Il marito (canovaccio)
Molière, L’improvvisazione di Versailles (L’impromptu de Versailles)
Carlo Goldoni, Truffaldino servitore di due padroni
Georges Feydeau, Maurice Desvallières, L'albergo del libero scambio (L’hôtel du libre échange)
Tristan Rémy, Entrate clownesche (Entrées clownesques)
Ettore Petrolini, Teatro
Eduardo De Filippo, Sik sik artefice magico
Dario Fo, Mistero buffo
Michael Frayn, Rumori fuori scena (Noises off)
Ricevimento: Dopo ogni lezione o su appuntamento.
ROBERTO CUPPONE (Presidente)
LIVIA CAVAGLIERI
13 febbraio 2019
Orale.
La valutazione verterà in parti uguali (3/3) a) sull’apprendimento dei contenuti informativi dei testi prescritti, b) sulla capacità di elaborazione critica dei loro contenuti, e c) sull’iniziativa di approfondimento personale.
Eventuali personalizzazioni del programma vanno concordate col docente.