CODICE 95274 ANNO ACCADEMICO 2025/2026 CFU 4 cfu anno 1 ARCHITECTURAL COMPOSITION 11930 (LM-4 R) - GENOVA 4 cfu anno 1 ARCHITETTURA 11913 (LM-4 R) - GENOVA 4 cfu anno 2 ARCHITETTURA 9915 (LM-4) - GENOVA 4 cfu anno 2 ARCHITECTURAL COMPOSITION 11120 (LM-4) - GENOVA SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE ICAR/14 LINGUA Inglese SEDE GENOVA PERIODO 2° Semestre MATERIALE DIDATTICO AULAWEB PRESENTAZIONE Offshore. Architecture Beyond Land L’architettura ha da sempre tratto la sua forza dalla terraferma—ma cosa accade quando il progetto si confronta con l’indeterminatezza del mare? L’oceano non è più un vuoto sconfinato oltre la città, ma una frontiera spaziale modellata da forze ambientali, economiche e politiche. Gli oceani sono diventati nuovi “entroterra urbanizzati”—una volta fluidi e interconnessi, oggi sempre più territorializzati. Privi di insediamenti umani, gli spazi offshore sono solitamente definiti da funzioni specialistiche—produzione energetica, logistica, conservazione—che li rendono remoti e mono-funzionali. Il corso “Offshore. Architecture Beyond Land” si interroga su come l’architettura possa intervenire in questo contesto—non per colonizzare, ma per ridefinire lo spazio oceanico come luogo di progettualità, oltre l’estrattivismo e il controllo, verso una nuova comprensione dell’urbanizzazione planetaria. OBIETTIVI E CONTENUTI OBIETTIVI FORMATIVI Il corso svilupperà negli studenti un'ampia capacità progettuale per affrontare i temi della città costiera e portuale, della spazialità di mari e oceani, nonché le questioni ambientali in modo integrato con le questioni dello spazio pubblico attraverso una proposta urbanistica/architettonica in grado di adattarsi a condizioni mutevoli. Gli studenti svilupperanno la capacità di pensare e lavorare in modo logico e sequenziale per sviluppare una strategia gerarchica (dallo schema allo sviluppo, dalla struttura permanente agli elementi effimeri e in un arco di tempo ampio. Gli studenti svilupperanno la capacità di lavorare in un team multiculturale e interdisciplinare per imparare a comunicare e collaborare all'interno di un team di progettazione, integrando le conoscenze e i punti di vista di altri settori di competenza. Gli studenti saranno in grado di costruire un'ampia letteratura e riferimenti progettuali sul tema delle aree costiere e delle città portuali. La lingua d'insegnamento è l'inglese, per cui si insisterà sul miglioramento delle capacità di comunicazione in inglese e sullo sviluppo di un vocabolario disciplinare. OBIETTIVI FORMATIVI (DETTAGLIO) E RISULTATI DI APPRENDIMENTO Dopo i precedenti corsi “Port-City Architectures. Inclusive and Hybrid Approaches for Land-Sea Settlements” (a.a. 2022/2023), “Solid Water. Port Dams as Land-Sea Architectures and Settlements” (a.a. 2023/2024), ”Operative Machines. The Port Grammar”, il corso "Offshore. Architecture Beyond Land" assume come caso di studio una selezione di architetture offshore esistenti e contemporanee. Prima ancora di affrontarle con un'azione progettuale, il corso mira a rappresentarle come architetture e a catalogarle come componenti di una grammatica portuale collettiva ed estrema. Il corso si pone i seguenti obiettivi principali: - affrontare la progettazione urbanistica/architettonica in un contesto costiero abitato/sviluppato; - confrontarsi con la relazione tra ambiente costruito e mare; - affrontare le questioni ambientali costiere, così come le questioni di adattabilità nel tempo; - affrontare le questioni ambientali costiere e quelle di adattabilità nel tempo; - affrontare i cambiamenti climatici, gli aspetti di temporaneità, stagionalità e impermanenza degli insediamenti marini e dei modelli di vita socio-culturali. Al termine del corso lo/a studente/essa sarà in grado di: - sviluppare un processo di progettazione decisionale basato sulla formazione di opzioni e su scelte giustificabili; - sviluppare proposte progettuali che permettano e incoraggino l'adattamento e la trasformazione con i cambiamenti contestuali (umani, climatici, ecc.); - sviluppare diversi scenari per il completamento dell'architettura schematica su brevi e lunghi periodi di tempo, con gradi di permanente, temporaneo ed effimero; - costruire un ampio corpus di letteratura e riferimenti progettuali sul tema delle aree costiere e delle città portuali; - apprendere nuovi modi di lavorare con i software di modellazione e rendering minimale; - comunicare più efficacemente in inglese parlato. PREREQUISITI Allo/a studente/essa è richiesto di avere: - conoscenza di base o senso dell'architettura in ambiente urbano; - conoscenza di base della condizione delle aree costiere e delle città portuali; - buona capacità di utilizzo di software di modellazione (Sketchup); - alta capacità di utilizzo di Autocad o VectorWorks; - alta capacità di utilizzo di Adobe Photoshop e Adobe Indesign; - abilità e interesse nella realizzazione di modelli fisici; - è utile una precedente comprensione del design e delle questioni ambientali; - capacità di comunicazione e interesse a migliorare le capacità di presentazione in inglese parlato. MODALITA' DIDATTICHE Il corso si baserà su tre esercizi: “Disegno”, “Serie” e “Visione”. Ogni esercizio ha lo scopo di articolare una conoscenza progressiva e un processo di progettazione. Ogni esercizio si completerà a vicenda dando vita a prodotti grafici diversi ma coordinati. La redazione di idee progettuali, disegni, grafici e modelli fisici determinerà il voto complessivo dell'esame. La metodologia di raccolta di dati, diagrammi, disegni di cantiere, fotografie e modelli attraverso pubblicazioni (su libri, riviste, riviste scientifiche, web) sarà molto importante. La raccolta di informazioni, la generazione di proposte/opzioni/schemi di progetto e le scelte giustificabili dallo schema iniziale allo sviluppo finale saranno un processo ripetuto per tutto il semestre. A seconda del numero di partecipanti al corso, gli studenti e le studentesse lavoreranno individualmente. Gli esercizi saranno accompagnati da revisioni collettive settimanali su schermo e/o stampa. Le lezioni tenute dalla docentr o da ospiti esterni di livello internazionale ed esperti nei temi del corso forniranno un supporto bibliografico e progettuale al lavoro degli studenti e delle studentesse. Esercitazioni Ogni studente/essa selezionerà una specifica architettura offshore in un contesto marino. L’architettura selezionata deve appartenere a un contesto contemporaneo (cioè, essere ancora esistente e in uso, non in fase di costruzione e non un progetto visionario). Il lavoro complessivo delle esercitazioni consisterà nell'analizzare l'architettura e il contesto in cui è inserita, le configurazioni spaziali e volumetriche, le dimensioni tecniche, le particolari tecnologie, i materiali o i dispositivi integrati nella componente operativa. Ogni studente/essa dovrà impostare una conoscenza e una progettazione secondo tre fasi/esercizi collegati tra loro. Ogni fase/esercizio corrisponderà a un un ottavino in formato A4 (21 cm x 29,7 cm) per un totale di 3 ottavini. Parallelamente ai materiali di esercitazione, gli studenti e le studentesse produrranno dei modelli fisici (scala TBD). Questo lavoro dovrà comunicare le caratteristiche delle macchine operative studiate, prestando particolare attenzione alle componenti architettoniche, all'assetto strutturale e ai rivestimenti, nonché alla sua posizione rispetto al contesto. I modelli dovranno essere concettuali e sintetici e rappresentare, nel loro insieme, il vasto campione della grammatica portuale. “Disegno” | Rappresentazione della macchina operativa selezionata attraverso disegni architettonici. Ogni studente/essa dovrà redigere un ottavino A4 in cui l'architettura offshore selezionata sia rappresentata in proiezione ortogonale con pianta/e, prospetto/i e sezione/i. “Serie” | Costruzione di una serie iconografica, un repertorio di immagini diverse per scala, funzione ed epoca che raccontano un immaginario di ispirazione collettiva per la macchina operativa selezionata. Ispirandosi al lavoro fotografico degli artisti tedeschi Bernd e Hilla Becher e alle loro serie di immagini fotografiche, ogni studente/essa dovrà elaborare un ottavino A4 selezionando un minimo di 30 immagini secondo un principio di accostamento analogico di forme, volumi, proporzioni e colori in relazione alla macchina operativa selezionata. “Visione” | Elaborazione grafica di una vista assonometrica o prospettica esemplificativa di un possibile intervento progettuale sulla macchina operativa selezionata. Elaborando un ottavino A4, ogni studente/essa dovrà suggerire un progetto architettonico apportando aggiunte plastiche e morfologiche, demolizioni, sostituzioni di volumi, ecc. A partire dalle caratteristiche formali, compositive e strutturali della macchina operativa oggetto di studio, i progetti assumeranno la forma di singole architetture o di insediamenti più ampi, esprimendo i fenomeni di differenziazione, pluralità e squilibrio richiesti dal confine terra-mare. Uno degli obiettivi principali sarà quello di elaborare un nuovo dispositivo architettonico-infrastrutturale distinto. Particolare attenzione sarà dedicata alla definizione di fasi di sviluppo in cui l'architettura progettata e il suo contesto si evolvono e sono in grado di trasformarsi per soddisfare nuove condizioni e usi. Gli studenti formeranno una sequenza di scenari alternativi, potenzialmente di durata medio-lunga. --- Gli studenti e le studentesse che hanno una certificazione valida di disabilità fisica o di apprendimento depositata presso l'Università e che desiderano discutere di possibili accomodamenti o altre circostanze relative alle lezioni, ai corsi e agli esami, devono parlare sia con il docente che con il referente per le disabilità del Dipartimento di Architettura e Design (https://architettura.unige.it/commissioni_e_referenti_dipartimento). PROGRAMMA/CONTENUTO Che cosa accade all’architettura quando il suolo si dissolve? È possibile disimparare la dipendenza dell’architettura dalla terraferma, dalla gravità e dalla stabilità? Le infrastrutture marine possono essere riutilizzate, reabitate o smantellate in chiave architettonica? In che modo l’architettura offshore modifica la nostra comprensione della scala, del tempo e della composizione? Il corso invita studenti e studentesse a esplorare l’architettura al di là dei confini tradizionali del pensiero fondato sulla terraferma. In un mondo segnato dall’innalzamento del livello del mare, da economie estrattive sempre più aggressive e da infrastrutture logistiche in espansione, l’oceano non è più un semplice sfondo remoto: è una frontiera spaziale, un campo operativo e un terreno di conflitto. Il corso indaga come l’architettura possa confrontarsi con questo ambito vasto, fluido e spesso invisibile, non per colonizzarlo, ma per reinterpretarne criticamente il ruolo nell’ambiente costruito. Il laboratorio esamina territori offshore—porti, piattaforme, zone logistiche, terre dragate, isole artificiali e infrastrutture marine—come spazi di potenziale architettonico. Questi ambienti, solitamente iper-funzionali, inaccessibili e politicamente sensibili, sollevano interrogativi urgenti sulla scala, la sovranità, l’abitabilità e la resilienza climatica. Non saranno trattati come semplici zone tecniche neutre, ma come artefatti culturali e spaziali da reinterpretare. Alcuni dei temi affrontati saranno: Architettura al confine tra terra e mare: soglie, transizioni e nuove forme di urbanizzazione Infrastrutture offshore come spazi di complessità politica, ambientale e spaziale Pianificazione spaziale marina (MTS) e territorializzazione dell’oceano Composizione architettonica in contesti post-terrestri Riuso e disassemblaggio come strategie in sistemi galleggianti, anfibi o costieri Nuove forme dell’abitare, della riparazione e di futuri non estrattivi oltre la terra Attraverso ricerche site-specific, disegno, modellazione e progettazione speculativa, gli studenti svilupperanno proposte che mettano in discussione le narrazioni dominanti della crescita e della produzione. Il corso "Offshore. Architecture Beyond Land" richiede nuove strategie compositive capaci di navigare l’instabilità—operando non solo con la forma, ma anche con il movimento, il tempo e le forze ambientali. Invita l’architettura a spingersi dove raramente si è avventurata: in spazi incerti, fluidi e bisognosi di nuove forme di cura, governance e immaginazione. Soprattutto tra XIX e XX secolo, i porti hanno vissuto fasi di sviluppo comparabili, caratterizzate da un’imponente espansione territoriale e dalla progressiva dismissione dei centri marittimi più antichi. Più recentemente, fenomeni globali (come l’unificazione e automazione del carico, il gigantismo navale, il traffico intermodale, la regionalizzazione portuale e l’emergere di sistemi o cluster portuali) hanno spinto i porti a dotarsi di attrezzature simili per soddisfare esigenze operative quali carico e scarico, stoccaggio, movimentazione, controllo delle merci, distribuzione e, in alcuni casi, lavorazione di semilavorati. Questa proliferazione di forme e dispositivi ricorrenti al servizio della meccanizzazione e standardizzazione, e in definitiva delle regole della logistica, ha generato caratteri collettivi: una morfologia speciale di paesaggi e architetture utilitarie che ricorre nei porti anche a latitudini molto distanti. Talvolta legati all’aspetto formale dell’architettura, talvolta alla funzione industriale, o ancora alle scelte costruttive e materiche, i tratti tipologici dell’architettura portuale hanno radici antiche che si manifestano attraverso analogie capaci di distinguerli ma anche di accomunarli. Ogni porto presenta un insieme di elementi ricorrenti che, combinati alla sintassi urbana, ne fanno un luogo al tempo stesso peculiare e generico. Su base teorica, il corso si propone di studiare, catalogare e intervenire—attraverso gli strumenti del progetto architettonico—un campione selezionato di architetture offshore. Il principio teorico fondante del corso è riconoscere una qualità architettonica in artefatti concepiti e utilizzati prevalentemente per scopi infrastrutturali. Piattaforme petrolifere, parchi eolici offshore, impianti per l’energia da onde e maree, cavi e condotte sottomarine, ma anche forti marini, stazioni radar, ancoraggi, autostrade marine, porti offshore e terminali in acque profonde, stazioni di ricerca oceanografica, habitat sottomarini, barriere artificiali, zone umide galleggianti, prototipi abitativi anfibi, houseboat di lusso e isole private, sono tutti elementi che contribuiscono a definire la spazialità del mare e degli oceani, e si offrono come costituenti attivi del patrimonio e del progetto del paesaggio marino contemporaneo. Si tratta di forme estreme di insediamento e morfologie territoriali. L’enorme sforzo ingegneristico necessario per insediare queste architetture offshore appare come un tentativo di solidificare e cristallizzare la fluidità inquieta dell’acqua, cercando in definitiva di replicare sulla superficie marina un’idea di suolo. Questa condizione fluida influisce non solo sull’estetica dell’architettura, ma anche sulla politica dello spazio, come dimostrano concetti come viscosità, extraterritorialità, vuoto o illegalità. I rapporti tra spazio pubblico e privato, il ruolo della tecnologia nell’accessibilità e il costante legame con l’urbanizzazione terrestre sono tra i temi centrali che l’architettura è chiamata a interrogare in questo contesto spaziale. TESTI/BIBLIOGRAFIA [selezione] LIBRI / SAGGI Allen S., 1999, “Infrastructural urbanism” in Points + Lines: Diagrams and Projects for the City, Princeton Architectural Press, New York, pp. 46–59. Andriani C., 2020, “Oltre. Metabolisms at the City/Port Border”, in Moretti (2020: 14-19). 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Torino: Marietti. Ducruet C., 2011, “The Port City in Multidisciplinary Analysis”, in Bruttomesso, Alemany (2011: 32-48). Hein C., 2011, eds., Port Cities: Dynamic Landscapes and Global Networks. Abingdon-New York, NY: Routledge. Hein C., 2020, “Designing Thresholds in the Port Cityscapes”, in Moretti (2020: 200-205). Hein C., van Mi Y.l, Azman-Momirski L., 2023, Port City Atlas. Mapping European Port City Territories: From Understanding to Design, nai010 publishers, Rotterdam. Khosravi H., Bacchin T.K., LaFleur F. (2019), Aesthetics and Politics of Logistics. Humboldt Books, Venice and Rotterdam. Moretti, B., 2022. “Architetture della Città Portuale Contemporanea. Composizioni Ibride ed Eccezionali Contesti” in GUD, Composizioni – Compositions, n. 6, 24-33, Stefano Termanini Editore, Genova. Moretti, B., 2021, “La grammatica dei porti, una morfologia speciale di paesaggi analoghi. Il caso del Grain Elevator di Buffalo” in GUD, Analogia – Analogy, n. 3, 46-55. 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International Journal of Architecture, Urbanism and Geomorphology of Coastal Landscapes https://seascape.it/ North Sea Wind Park, MVRDV, 2006 https://www.mvrdv.nl/projects/98/north-sea-wind-park DELTA WORKS, NL https://www.zeeuwseankers.nl/en/story/deltawerken-safety-and-recreation DOCENTI E COMMISSIONI BEATRICE MORETTI Ricevimento: Su appuntamento, scrivendo a beatrice.moretti@unige.it LEZIONI INIZIO LEZIONI In accordo con il Calendario Accademico. Orari delle lezioni L'orario di questo insegnamento è consultabile all'indirizzo: Portale EasyAcademy ESAMI MODALITA' D'ESAME Alla fine del semestre, studenti e studentesse presenteranno e discuteranno con i guest critics la loro logica di progettazione e la giustificazione del progetto in base agli obiettivi del corso. Il lavoro presentato per l'esame finale sarà la serie di 3 ottavino in formato A4 (21 cm x 29,7 cm) e il modello fisico in scala architettonica (scala da definire). Verrà inoltre presentata una versione digitale in pdf dei 3 ottavini, che verrà discussa durante l'esame. Verrà fornito un modello di layout, in formato Indesign (.indd), per l'elaborazione delle tavole. Gli aspetti da sottolineare nella valutazione finale sono: la ricerca, i riferimenti, i casi di studio, l'uso delle informazioni; l'approccio interpretativo sviluppato per lo studio e la progettazione della macchina operativa selezionata; l'azione progettuale tipologica e funzionale dell'architettura della permanenza e del cambiamento; la strategia urbana, l'inserimento dell'architettura progettata nel contesto, la progettazione degli spazi pubblici e delle connessioni; le condizioni ambientali e la risposta architettonica integrata; la collaborazione e la comunicazione; la visualizzazione del progetto e l'uso efficace dei media; l'efficacia del lavoro e la presentazione finale. MODALITA' DI ACCERTAMENTO La verifica e la valutazione avverranno al termine di ogni fase di lavoro, sia da parte del docente che del gruppo/classe stesso. La presenza di guest critics durante l'esame finale, in qualità di giuria, offrirà un confronto diretto e qualificato in cui studenti e studentesse dovranno dimostrare le capacità critico-teoriche e strategico-progettuali acquisite durante il corso. L'esame finale, svolto in presenza e in forma orale da studenti e studentesse, verificherà il livello di apprendimento delle nozioni primarie della progettazione architettonica e dei temi proposti dal corso.