L’insegnamento si propone di offrire una panoramica delle principali teorie sociologiche della devianza, grazie anche al supporto di esempi concreti con riguardo ai meccanismi di definizione e governo degli “anormali”.
In particolare, l'insegnamento si propone di:
- ricostruire i principali modelli di spiegazione sociologica della devianza;
- indagare i meccanismi di controllo sociale e di emarginazione degli individui.
Al termine dell'insegnamento, le/gli studentesse/studenti acquisiranno adeguate conoscenze e strumenti interpretativi per analizzare criticamente i fenomeni devianti e di esclusione sociale e per approntare ricerche empiriche in questo campo.
- Lezioni frontali
- Esercitazioni/attività a piccoli gruppi
- Dibattiti sui temi trattati, a partire dall’analisi di casi concreti.
- Teorie della devianza: uno sguardo d’insieme (approcci quantitativo-statistico, funzionalista e costruzionista);
- le origini della sociologia della devianza: la statistica morale e la criminologia positivistica;
- il modello funzionalista: le teorie dell’anomia e delle sub-culture devianti;
- le critiche al funzionalismo: la teoria dell’apprendimento e le tecniche di neutralizzazione;
- il paradigma costruzionista: la scuola sociologica di Chicago, l’interazionismo simbolico, il labelling approach;
- le prospettive critiche.
F. Prina, Devianza e criminalità. Concetti, metodi di ricerca, cause, politiche, Carocci editore, Roma, 2019.
Ricevimento: La docente riceve su appuntamento da concordare via email (laura.scudieri@unige.it)
DONATELLA PANATTO (Presidente)
ALESSANDRO DE LEO
STEFANO PADOVANO
LAURA SCUDIERI
ALFREDO VERDE
GABRIELE ROCCA (Presidente e Coordinatore di corso integrato)
L’esame si sostiene a livello di corso integrato. La valutazione dell’apprendimento per lo specifico insegnamento avviene tramite esame orale
Le esercitazioni, le attività a piccoli gruppi, le discussioni tematiche proposte e infine il colloquio orale saranno finalizzate a valutare l’apprendimento e la capacità di rielaborazione dei contenuti da parte delle/dei candidate/i, nonché le loro capacità di ragionamento critico e la qualità dell’esposizione orale.