Ridere fa bene alla salute, che è un bene sociale: verrebbe da dire che Aristotele, con “catarsi”, comprendesse anche questo corto circuito, questo collassare dei nostri fantasmi che nei secoli è stato per la polis materia di imbarazzo e censura ben più dell’eroica accettazione del destino (tragedia); dalla mitologia allo star system, dalla Commedia Antica alla stand up comedy, la comicità si manifesta in teatro, prima ancora che come regressione o arguzia, come un irrefrenabile comportamento di demistificazione condivisa.
Il corso, attraverso una nutrita e articolata teoria di exempla, si propone di formare gli studenti ad apprezzare in prospettiva antropologica i meccanismi della comicità teatrale, intesa come atto fisico e comportamento di relazione, presenza attorica e progetto di spettacolo; scienza empirica che forse nasconde in sé il segreto stesso della genesi, storica e funzionale, del teatro.
In particolare l'insegnamento si propone di sviluppare negli studenti alcune competenze in rapporto alla comicità teatrale, occasione oggettiva e condivisa di benessere fisico e di riequilibrio sociale.
Al termine dell'insegnamento si attendono dallo studente le capacità di:
riflettere su cause, meccanismi e conseguenze del riso, a livello individuale e sociale;
distinguere fra umorismo e comicità (parola e azione), in prospettiva storica e attuale;
riconoscere nell’effetto comico il contributo della condivisione fra gli spettatori;
apprezzare il ruolo politico delle dinamiche di abbassamento e/o rovesciamento carnevalesco;
sviluppare sensibilità alla funzione del ritmo.
Si ricorda alle studentesse e agli studenti con disabilità o con DSA che per poter richiedere adattamenti in sede d'esame occorre prima inserire la certificazione sul sito web di Ateneo alla pagina servizionline.unige.it nella sezione "Studenti". La documentazione sarà verificata dal Settore servizi per l'inclusione degli studenti con disabilità e con DSA dell'Ateneo (https://rubrica.unige.it/strutture/struttura/100111). Successivamente, almeno 10 giorni prima della data di esame, occorre inviare una e-mail al/alla docente con cui si sosterrà l'esame, inserendo in copia conoscenza sia la docente Referente di Scuola per l'inclusione degli studenti con disabilità e con DSA (prof.ssa Elisabetta Colagrossi: elisabetta.colagrossi@unige.it) sia il Settore sopra indicato. Nella e-mail occorre specificare: la denominazione dell'insegnamento; la data dell'appello; il cognome, nome e numero di matricola dello studente; gli strumenti compensativi e le misure dispensative ritenuti funzionali; e richiesti. La referente confermerà al/alla docente che il/la richiedente ha diritto a fare richiesta di adattamenti in sede d'esame e che tali adattamenti devono essere concordati con il/la docente. Il/la docente risponderà comunicando se è possibile utilizzare gli adattamenti richiesti. Le richieste devono essere inviate almeno 10 giorni prima della data dell'appello al fine di consentire al/alla docente di valutarne il contenuto. In particolare, nel caso in cui si intenda usufruire di mappe concettuali per l'esame (che devono essere molto più sintetiche rispetto alle mappe usate per lo studio) se l'invio non rispetta i tempi previsti non vi sarà il tempo tecnico necessario per apportare eventuali modifiche.
Elementare conoscenza della storia del teatro.
Lezioni frontali.
Visionando e commentando le perfomances teatrali di grandi attori comici, si tratterà di esperienze (Petrolini, Govi, Totò, Grock, Moretti, Fo, Benigni, Proietti, altri), di tecniche (di comicità fisica e verbale: entrées e cascate; grammelot e “parolacce”; la maschera), di topoi comici (fra tutti la descensus ad infera alle origini del teatro professionale, dai buffoni all’Arlecchino diavolo); ma anche di idee (Baudelaire, Freud, Bergson, Pirandello, Bataille, Bachtin, Brecht) e un po’ di storia (dalla Commedia dell’Arte alla proliferazione dello spettacolo comico nei burattini, nel circo, nel cabaret, nel cinema delle origini); con cenni al contributo della scrittura (la “commedia”, da Aristofane a Michael Frayn).
Testi obbligatori per studenti che utilizzano l’insegnamento per 6 CFU
Roberto Cuppone (a cura di), Pensare il teatro. Testi di Fabrizio Cruciani, Claudio Meldolesi, Franco Ruffini, Ferdinando Taviani, Pisa, Titivillus, 2024
M. Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare, Torino, Einaudi, 1979
C. G. Jung, P. Radin, K. Kerenyi, Il briccone divino, Milano, Bompiani, 1979
Testi obbligatori per studenti che utilizzano l’insegnamento per 9 CFU
G. Celati, "Dai giganti buffoni alla coscienza infelice"; "Il tema del doppio parodico"; "Su Beckett, l’interpolazione e il gag"; tre saggi in Id., Finzioni occidentali. Fabulazione, comicità e scrittura, Torino, Einaudi, 1975, pp. 53-194 (o edd. segg.)
I non frequentanti dovranno aggiungere un testo teatrale fra i seguenti
Testi teatrali consigliati Aristofane, Le donne alle Tesmoforie; Plauto, Pseudolo; Adam de la Halle, Le jeu d’Adam; Ruzante, Betìa; Flaminio Scala, Il Teatro delle favole rappresentative (raccolta di canovacci); Carlo Gozzi, Re Cervo; Georges Feydeau, Maurice Desvallières, L'albergo del libero scambio (L’hôtel du libre échange); Tristan Rémy, Entrate clownesche (Entrées clownesques); Ettore Petrolini, Teatro; Eduardo De Filippo, Sik sik artefice magico; Samuel Beckett, Aspettando Godot; Dario Fo, Mistero buffo; Michael Frayn, Rumori fuori scena (Noises off)
Ricevimento: Dopo ogni lezione o su appuntamento.
ROBERTO CUPPONE (Presidente)
ANGELA ZINNO
ESTER FUOCO (Supplente)
ROBERTO TROVATO (Supplente)
1 ottobre 2024
Orale.
La valutazione verterà in parti uguali (3/3) a) sull’apprendimento dei contenuti informativi dei testi prescritti, b) sulla capacità di elaborazione critica dei loro contenuti, e c) sull’iniziativa di approfondimento personale.
Eventuali personalizzazioni del programma vanno concordate col docente.