Il corso si propone di fornire le conoscenze di base della fisiologia della conservazione (FC), una disciplina relativamente recente ma in rapido sviluppo che si avvale dell’approccio della fisiologia comparata ed ambientale, per comprendere e partecipare a risolvere i problemi della conservazione, attraverso lo studio delle risposte degli organismi alle alterazioni dell’ambiente indotte dalle attività umane, che possono causare o contribuire al declino delle popolazioni. Verranno forniti gli strumenti conoscitivi su come questa disciplina stia contribuendo al monitoraggio, gestione, e recupero delle popolazioni animali, fornendo esempi degli strumenti disponibili, in particolare i principali biomarker sensibili ai cambiamenti ambientali e i meccanismi alla base delle risposte degli organismi, per lo sviluppo di strategie proattive di conservazione delle popolazioni. Verranno discusse le relazioni tra FC e il monitoraggio dello stress ambientale, la previsione dell’impatto dei cambiamenti climatici, la comprensione delle dinamiche della diffusione di patologie, il miglioramento delle condizioni delle specie di allevamento, la riduzione dei conflitti tra l’uomo e gli animali. Data la diversità dei gruppi sistematici animali e gli ambienti, tali tematiche verranno analizzate in specifici casi di studio di vertebrati e invertebrati.
Lezioni frontali
Lettura e discussione di articolo scientifici in inglese
Matriale didattico (presentazioni in power point, articoli scientifici in inglese) forniti dal docente e disponibili su Aulaweb.
Testo Consigliato: Conservation Physiology: Applications for Wildlife Conservation and Management Christine L. Madliger, Craig E. Franklin Eds. Oxford University Press, 2020, 368 pp.
Ricevimento: Libero, previo contatto con il docente via mail
orale