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Panoramica

Informazioni 2024/2025

Tipologia CORSO DI LAUREA TRIENNALE (N.O.)
Durata 3 anni
CFU 180
Classe L/SNT3
Classe delle lauree in professioni sanitarie tecniche
Accesso Test d'ingresso
Posti disponibili Studenti EU 12
Studenti non-EU 1
Sedi GENOVA
Lingua Italiano
Modalità didattica Convenzionale
Dipartimento DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE, RIABILITAZIONE, OFTALMOLOGIA, GENETICA E SCIENZE MATERNO-INFANTILI
Costi Da 0 a 3000 euro all'anno. Scopri se hai diritto a borse ed esenzioni
Esperienze all'estero Sedi internazionali e partner
Contatti Per saperne di più sul Corso visita la sezione dedicata
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Benvenuta/o al corso di laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia

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Il tecnico di neurofisiopatologia è l'operatore sanitario che, in possesso del titolo universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale, svolge ed è direttamente responsabile, dell’attività descritta nello specifico profilo professionale e incentrata sullo studio delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico, sia a scopi diagnostico-clinici che di ricerca, per mezzo di tecniche e metodiche diagnostiche che registrano, monitorano, analizzano e modulano la funzionalità cerebrale allo scopo di promuovere il trattamento terapeutico tempestivo ed efficace per le condizioni patologiche studiate.

Il laureato triennale in Tecniche di Neurofisiopatologia è abilitato a svolgere la professione di tecnico di neurofisiopatologia e nessun’altra. In nessun caso può fare diagnosi medica e prescrizione farmacologica o sostituirsi al medico specialista con il quale lavora sinergicamente e in stretto collegamento.

Le competenze acquisite durante il percorso di studi riguardano, fra le altre, le tecniche correlate all'elettroencefalografia, alla elettroneuromiografia, alla polisonnografia e alle funzioni cardiorespiratorie in sonno, ai potenziali evocati, alle indagini ultrasonografiche, alle tecniche di esplorazione del sistema nervoso autonomo e al monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio. Il laureato in Tecniche di Neurofisiopatologia applica ed eroga le metodiche idonee alla registrazione dei fenomeni biofisici, in particolare bioelettrici, con diretto intervento sul paziente, sia adulto che pediatrico, e sulle apparecchiature ai fini della realizzazione di un programma di lavoro diagnostico-strumentale o di ricerca neurofisiologica predisposto, come già detto, in stretta collaborazione con il medico specialista.

Indubbiamente una delle principali motivazioni è l’essere utile agli altri cioè è legata alla presa in carico, competente, matura ed empatica della persona assistita nel soddisfacimento dei suoi bisogni. Inoltre le neuroscienze e la diagnostica neurofisiopatologica sono campi in continua evoluzione e sono cruciali per comprendere il funzionamento del cervello e del sistema nervoso, e per sviluppare nuove terapie e trattamenti per le malattie neurologiche. L’interpretazione del ruolo del tecnico di neurofisiopatologia in chiave moderna, all’interno di un percorso di studio impegnativo e con tante ore di tirocinio, presuppone lo sviluppo di curiosità formative, culturali e professionali e il mettersi in gioco, all’interno di team di lavoro multidisciplinari, con spiccate attitudini di scienza, tecnologia, medicina, informatica, neuroscienze cliniche e metodo per trattare e processare il dato neurofisiopatologico sia a scopi clinico-diagnostici che di ricerca. Lavorare in questi ambiti può essere estremamente gratificante, poiché si contribuisce alla comprensione di come funziona il cervello e si aiuta a migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbi neurologici. 

I Tecnici di Neurofisiopatologia svolgono la propria attività:

  • nelle A.S.L., nelle Aziende ospedaliere, nelle Aziende ospedaliero-universitarie;
  • negli Istituti di ricerca, nei Centri di riabilitazione;
  • nelle case di cura, ospedali, cliniche private e convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale sia in forma di dipendenza che in forma libero-professionale;
  • negli ambulatori medici e polispecialistici, negli studi professionali individuali o associati
  • presso imprese industriali-commerciali che sviluppano apparecchiature elettromedicali e accessori nel campo della diagnostica neurofisiologica; 
  • in costante crescita è l’impiego presso ditte specializzate che fungono da service esterni per le Aziende sanitarie e che forniscono prestazioni altamente integrate in tema di monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio.

Un tecnico di neurofisiopatologia lavora con una vasta gamma di pazienti che presentano disturbi neurologici o problemi di natura neurologica, sia acuti che cronici. Questi pazienti possono essere di tutte le età, dai neonati agli anziani, e possono avere condizioni diverse come epilessia, malattie neuromuscolari, disturbi del movimento, lesioni cerebrali, ictus, disturbi del sonno e molte altre patologie neurologiche.

Il tecnico di neurofisiopatologia si occupa di eseguire test diagnostici neurofisiologici per valutare l'attività e la funzionalità del sistema nervoso dei pazienti. Questi test possono includere elettroencefalogrammi (EEG), elettromiografie (EMG), potenziali evocati e polisonnografie, tra gli altri. Tutte metodiche che possono essere richieste e devono essere eseguite anche in contesti critici come i pronto soccorso, le unità di terapia intensiva (anche neonatale), la sala operatoria quindi il Tecnico di Neurofisiopatologia deve dimostrare delle spiccate capacità di adattamento e di resilenza al contesto e al setting diagnostico richiesto.
Lavorando con questa varietà di pazienti e condizioni, il tecnico di neurofisiopatologia svolge un ruolo importante nel supportare il lavoro dei medici neurologi e nel contribuire alla diagnosi e al trattamento dei disturbi neurologici. È un lavoro che richiede precisione, attenzione ai dettagli e una forte base di conoscenze nel campo della neurofisiologia.

In tutte le strutture sanitarie dotate di Neurologia e/o Neurofisiopatologia e Neuropsichiatria infantile, in ambulatori, reparti di terapia intensiva, anche neonatale-pediatrica, e in sala operatoria.

In ambito universitario, dopo un percorso biennale magistrale successivo a quello triennale, per posizioni di assegnista di ricerca o di Dottorato di ricerca.

In tutte le strutture sanitarie private in regime di dipendenza o libero professionale.

Presso imprese industriali-commerciali che sviluppano apparecchiature elettromedicali e accessori nel campo della diagnostica neurofisiologica;
In costante crescita è l’impiego presso ditte specializzate che fungono da service esterni per le Aziende sanitarie e che forniscono prestazioni altamente integrate in tema di monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio o di monitoraggi domiciliari inerenti la diagnostica dei disturbi del sonno.

Dopo la laurea triennale il tecnico di Neurofisiopatologia può accedere a master di primo livello, alla laurea magistrale e al dottorato di ricerca (previo conseguimento della laurea magistrale). I master di I livello si dividono in master trasversali quale ad esempio quello in Management per funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie (bandito anche da Unige) attraverso il quale si è abilitati ad assumere funzioni di coordinamento attraverso attività e responsabilità organizzative, di programmazione, e controllo nelle complesse articolazioni delle strutture sanitarie sia in termini di risorse umane che tecnologiche. Sono invece previsti da Ministero per la professione di Tecnico di Neurofisiopatologia i seguenti master professionalizzanti:

  • Tecniche diagnostiche di ultrasonologia vascolare ed ecografia del nervo 
  • Tecniche diagnostiche neurofisiologiche e di fisiopatologia respiratoria in medicina del sonno
  • Tecniche neurofisiologiche di mappaggio e monitoraggio intraoperatorio
  • Master in Neurofisiopatologia clinica in area critica e terapia intensiva

Le probabilità di trovare una dimensione lavorativa che risalta la propria professionalità sono molto buone sia nel settore pubblico che privato, per una professione che negli ultimi periodi è anche molto richiesta in progettualità e attività legate al mondo della ricerca nel campo delle neuroscienze sperimentali e cliniche e sperimentali.

Le possibilità di carriera nelle organizzazioni sanitarie sono legate attualmente alle progressioni di responsabilità per funzioni di coordinamento per le quali è necessario il conseguimento del master di I livello in Management per funzioni di coordinamento.

Bisogna però ammettere che rispetto ad altri paesi l’avanzamento di carriera per le professioni sanitarie non è ancora riconosciuto come dovrebbe nonostante la normativa lo preveda già da tempo. Non vi è ancora di fatto il pieno riconoscimento in termini giuridico/economici per la professionalità dei sanitari che ambiscono a ruoli di dirigenza, dopo conseguimento della laurea magistrale, o a funzioni specialistiche legate al conseguimento di un master specialistico.

Ma si sta assistendo a un cambiamento di questo scenario, grazie anche al lavoro dei neonati ordini professionali, e queste spinte di cambiamento si basano essenzialmente in una continua evoluzione dei ruoli, delle competenze e dei profili professionali dei professionisti sanitari in relazione ai nuovi ambiti e modalità di intervento in ambito sanitario, che sono le leve inevitabili per individuare strategie di sviluppo di tutte le professioni sanitarie con il fine di raggiungere un’assistenza di alta qualità e un continuo miglioramento del sistema sanitario nel suo complesso.

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