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Perché scegliere METODOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE E IL RESTAURO DEI BENI CULTURALI?

Il corso insegna ad applicare indagini scientifiche e tecnologiche su materiali di importanza artistica e storica.

I nostri studenti partecipano ad attività di laboratorio e di campo, disciplinari e interdisciplinari, organizzate anche con la partecipazione di professionisti dei settori della conservazione, della diagnostica e del restauro dei beni culturali (vedi un esempio sul canale Youtube di UniGe).


Il laureato in Metodologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali può diventare l'artefice della valorizzazione di un bene e affiancare il restauratore professionista nella conservazione e nel recupero di situazioni anche problematiche. Può inoltre diventare il cardine della conservazione preventiva di beni artistici e architettonici, poiché sa leggere i dati ed 'entrare' nei materiali, sa compiere e interpretare l'analisi del loro sito di conservazione.


Per le attività sperimentali svolte durante il tirocinio e la tesi di laurea, il laureato in Metodologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali può farsi riconoscere fino a 9 dei 24 mesi di documentata esperienza nelle scienze applicate alla conservazione dei Beni Culturali previste dal D.M. 244/2019 per l’iscrizione all’elenco nazionale degli 'esperti di diagnostica e di scienza e tecnologie applicate ai beni culturali'.

Vedi il Video di presentazione del corso

Cosa studierai

Ecco alcune delle materie di insegnamento del corso di studio:

  • Fisica
    Elementi di fisica rivolti a conservazione e restauro dei beni culturali. Tecniche fisiche più usate in conservazione e restauro.
  • Chimica
    Comprensione quantitativa dei processi di alterazione dei beni culturali (materiali metallici e pittorici). Tecniche chimico-fisiche di caratterizzazione del degrado e problematiche di intervento.
  • Materiali metallici
    I materiali nel patrimonio artistico e archeologico: tecniche di studio, cenni di metallurgia, leghe, degrado. Esercitazioni su leghe di rame in microscopia ottica ed elettronica con microanalisi.
  • Mineralogia
    Morfologia, struttura cristallo-chimico-fisica dei minerali nei beni culturali. Metodi di caratterizzazione dello stato di conservazione (microscopia ottica in luce polarizzata, diffrattometria X) e possibili interventi di restauro.
  • Petrografia
    Strumenti per classificare i materiali lapidei, correlando l'analisi petrografica con aspetti tecnici per sviluppare una potenzialità previsionale sulla durevolezza dei materiali.
  • Applicazioni Mineralogico – Petrografiche
    Mineralogia e petrografia applicate all'archeometria di materiali ceramici e lapidei di valenza archeologica. Strumenti di caratterizzazione dei manufatti, provenienza e conservazione dei beni.
  • Biologia
    Corso integrato su aspetti della conservazione dei beni culturali. Riconoscimento e studio del danno di opere d’arte dovuto ad agenti biologici e interventi innovativi di conservazione preventiva e biorestauro.
  • Storia e tecnica del restauro
    Storia del restauro dal Cinquecento a oggi, in particolare del restauro pittorico di Otto e Novecento. Teoria e metodi del restauro moderno, tecniche di trattamento di dipinti, scultura lignea e lapidea. Visite a laboratori, incontri con restauratori.
  • Storia delle tecniche pittoriche
    Comportamento e storia dei materiali pittorici tra Medioevo e Settecento; procedimenti esecutivi su supporti mobili e murari. Materiali e procedimenti per contestualizzare storicamente e impostare la conservazione dei dipinti.

    Dopo la laurea

    Il laureato in METODOLOGIE PER LA CONSERV. RESTAURO BENI CULTURALI

    Chi è?

    Il laureato magistrale è un professionista che può svolgere attività in proprio o presso aziende e organizzazioni professionali preposte alla conservazione, al restauro, alla gestione e alla tutela dei beni culturali, nonché presso enti locali e istituzioni specifiche, quali soprintendenze, musei, archivi, biblioteche e istituti di ricerca in conservazione e restauro, pubblici e privati.
    In particolare, il laureato individua, esegue e valuta le metodologie diagnostiche applicate per la comprensione delle proprietà, della costituzione materica, del degrado, delle tecniche di produzione antica dei beni culturali e per lo sviluppo di nuovi materiali e metodi di trattamento.

    Cosa fa?

    Il laureato del corso di laurea magistrale:

    • progetta e dirige i protocolli di diagnostica finalizzati alla conservazione e/o al restauro dei beni culturali
    • progetta interventi con individuazione di metodi, materiali, misure e tecniche per il recupero, la conservazione e/o il restauro dei beni culturali
    • progetta interventi conservativi e/o di restauro sul bene culturale anche al fine di facilitarne la leggibilità, la conoscenza e la fruibilità da parte degli utenti
    • collabora alla progettazione e alla realizzazione di sistemi statistici e informativi per il trattamento dei dati relativi ai beni culturali

    Dove lavora?

    • Ricercatore e tecnico laureato nella diagnostica applicata alla conservazione e/o al restauro dei beni culturali, nell'ambito delle scienze dell'antichità e storico-artistiche
    • Collaboratore e coadiutore di docenti universitari o di funzionari di soprintendenze, musei, archivi, biblioteche e istituti di ricerca in conservazione e restauro pubblici e privati nella progettazione e nella realizzazione delle attività didattiche e curricolari
    • Esperto diagnostico in laboratori di restauro
    • Curatore e conservatore di musei