La didattica si articolerà in lezioni tradizionali per verificare il livello di conoscenza della teoria e delle tecniche dell’architettura, con delle esercitazioni singole o di gruppo, , mediante un percorso close-up. Dei primi piani, delle inquadrature che partendo da lontano arriveranno a dare una visione pregna di particolari dell’architettura residenziale con dei fermi immagini sulle modalità dell’ABITARE nelle forme e nei modi sopradescritti.
Il laboratorio di progettazione architettonica ha come obiettivo prioritario l’insegnamento dell’architettura dal punto di vista della composizione architettonica, intesa come attività di sintesi formale, funzionale e costruttiva delle diverse discipline, umanistiche e tecnico-scientifiche, che concorrono nell’attività edificatoria.
La didattica si articolerà in lezioni tradizionali per verificare il livello di conoscenza della teoria e delle tecniche dell’architettura, con delle esercitazioni singole o di gruppo, a seconda della tipologia e complessità del progetto assegnato, mediante un percorso close-up. Dei primi piani, delle inquadrature che partendo da lontano arriveranno a dare una visione pregna di particolari dell’architettura residenziale con dei fermi immagini sulle modalità dell’ABITARE nelle forme e nei modi sopradescritti.
Il riferimento sarà sempre ad un progetto legato all'abitare suddiviso a seconda del semestre:
Altro fattore che renderà tutti e tre i Laboratori di Progettazione Architettonica I, è l’organizzazione di una serie di lezioni/conferenze tematiche sulla residenza svolte da 20 architetti, docenti, ricercatori, dottorandi, che racconteranno altrettante architetture residenziali che hanno segnato la storia dell’architettura e che devono necessariamente essere nel bagaglio dello studente di architettura già dai primi anni accademici. Questa iniziativa, “Abitare nel Tempo”, avverrà con tutti e tre i laboratori riuniti in modo che vi sia una condivisione totale e piena del messaggio didattico che i Laboratori di Progettazione Architettonica I di questo anno accademico voglio fornire agli studenti per dare un arricchimento culturale importante per la loro formazione. http://www.lab-a.it/lez/calendarioconferenze_lab1c_2016_17.pdf
Il percorso didattico, all’interno del laboratorio di Progettazione Architettonica IC, avrà lo strumento di brevi esposizioni frontali, inerenti le esercitazioni, per verificare l'apprendimento dello studente e dare la possibilità del confronto con tutti i componenti del laboratorio. Questo metodo porta sicuramente ad ottenere il risultato migliore per il progetto in quanto è solo con il confronto ed il contradditorio che si arriva alla scelta progettuale più giusta.
Altro elemento per noi estremamente importante è l’utilizzo del modello insieme al disegno, due strumenti fondamentali per comunicare la propria idea progettuale, ma soprattutto per verificare se le scelte adottate sono effettivamente coerenti con tutta l’analisi e la lettura che precedentemente al progetto sono state eseguite dallo studente.
Solito approccio avverrà per il lavoro del secondo semestre, accompagnandoci al tema finale, lavorando appunto su un argomento reale, formula che ha portato ottimi risultati nei laboratori degli anni precedenti calando lo studente su problematiche vere del territorio confrontandosi con cittadinanza e la governance.
In questo modo lo studente percepisce la presenza del committente con richieste, problematiche, sogni, aspettative, bisogni, da soddisfare e per il progettista devono essere la priorità del progetto pensando a cosa è veramente corretto per quel brano di territorio, per quel pezzo di città, per quel borgo, per quella società, per quella cultura, religione, il tutto ad una attenta analisi e lettura del contesto, del paesaggio visto nella sua più completa definizione.
Nella parte finale del corso avverrà una fase intensiva con una settimana di workshop, nel quale si metterà a frutto tutto quanto prodotto nei due semestri in modo che tutti i progetti saranno presentati pubblicamente sotto forma di esposizioni a video, tavole progettuali e modelli che rappresenteranno i vari progetti.
Il sistema di esame avverrà con la presentazione del progetto, redatto durante il laboratorio annuale, ed una discussione individuale intorno ai temi affrontati durante l’anno ed al progetto redatto.
calendario e prova d’esame.
La particolare forma ed organizzazione del laboratorio ha portato in questi anni ad avere la giornata dell’esame in un'unica sessione mediante la mostra dei progetti, modelli e ricerche, allestite dagli studenti nelle giornate del workshop, che si svolgerà nel luogo oggetto della ricerca didattica svoltasi durante il secondo semestre dell’anno accademico. Naturalmente sono previste altre commissioni e date d’esame in appelli successivi, tuttavia la partecipazione e la presenza al workshop, alla mostra e alla discussione collettiva è considerata obbligatoria poiché ritenuta integrativa dell’attività didattica anche per quegli studenti che volessero svolgere l’esame in periodi diversi coincidenti con le date di appello autunnale e invernale.
Il calendario si puo scaricare a questo link:
http://www.lab-a.it/lez/calendario_lab1c_2016_17.pdf
ABITARE_lo spazio_il tempo l'evoluzione
Cosa significa Abitare oggi?
Quali sono le peculiarità che oggi l'uomo cerca nel luogo dove vuole vivere?
Ormai siamo bombardati da mille informazioni che ci raccontano come dobbiamo abitare, vivere, cercare casa, che performace dobbiamo ottenere dall'oggetto architettonico dei nostri desideri, che grado tecnologico di connessione vogliamo avere nel nostro vivere quotidiano. Abbiamo deciso, o meglio hanno deciso, che il buon vivere giornaliero sia dettato da un'idea di progetto sempre più tecnicistico legato alle condizioni tecnologiche che l'oggetto architettonico deve avere. Si insegue un risultato prestazionale dell'abitare che rende tutto legato a parametri sempre più spesso in mano a tecnici e meno legati all'essenza vera che il progetto di architettura dovrebbe percorrere. Al progettista viene chiesto di rispondere ad una serie di standard, norme sempre più stringenti, certificazioni, tutto dettato da una chimera che crede in questo modo di regolare la qualità del progetto. E' prassi trovare la locandina del nostro futuro appartamento, casa, classificata come un elettrodomestico con la sua bandella colorata che ci indica quale sarà la nostra classe di consumo, quale coscienza dobbiamo avere nei confronti del mondo riguardo ad un risparmio energetico del nostro vivere.
Ma questa è la qualità per il buon vivere degli uomini di oggi e di domani?
È davvero questo il bisogno che noi sentiamo di abitare?
L'etimologia della parola progetto, gettare avanti, fa da subito intendere cosa e quale dovrebbe essere il compito di un progettista. Deve necessariamente rapportarsi al grado di civiltà che l'essere umano ha raggiunto con tutte le sue conoscenze, le scoperte, la tecnologia ma anche e soprattutto ai valori intellettuali e culturali che ne hanno segnato la sua autorevolezza, i bisogni, le speranze, i sogni.
La pratica del progetto ha da sempre cercato di soddisfare i bisogni che l'uomo ha avuto in merito alle sue esigenze dell'abitare creando edifici e luoghi che hanno continuamente accolto la vita, e la continueranno ad ospitare, mettendo al centro il modo di vivere e la qualità degli spazi. Questa azione oggi è messa in crisi da una filosofia di pensiero, o meglio di progetto, sempre più tecnico-pratica-economica molto meno adatta alla vita degli uomini. Ci troviamo in un momento storico che sta palesando la mancanza di governance che la società ha subito nei confronti dell'avvento prepotente che le nuove tecnologie hanno avuto. Se noi pensiamo a come la vita è cambiata negli ultimi vent'anni abbiamo automaticamente uno specchio di quello che eravamo e di come siamo oggi in diretta dipendenza di continue connessioni e visioni generate da una odierna normalità dettata da strumenti tecnologici che dovrebbero agevolare, migliorare, la nostra vita ma che spesso ci annullano rispetto al nostro prossimo riflettendo tutto anche su nuovi modi di pensare e quindi agire ed abitare.
A questo proposito è calzante un brano dell'editoriale di Nicola Di Battista, che riporto testualmente ...... Oggi, che è passato quasi un ventennio dall'inizio del XXI secolo, ci si accorge che questi ultimi anni sono stati dominati in maniera totale dalla più grande rivoluzione tecnologica che l'uomo abbia mai vissuto nella sua storia.
Una rivoluzione che ha cambiato tutto, ma non l'uomo, rimasto più o meno lo stesso, nonostante i suoi mezzi siano aumenta a dismisura e la sua potenza tecnologica abbia assunto, per certi versi, caratteri mostruosamente grandi, il suo grado di civiltà non è purtroppo aumentato, anzi, per molti versi, è diminuito.
Possiamo ora dire che questo nostro recente passato ha subito quanto gli succedeva intorno, senza riuscire ad utilizzare ed a gestire criticamente i portentosi nuovi mezzi a sua disposizione, senza riuscire a tramutarli in nuovi strumenti per progredire complessivamente come civiltà, , come unione di popoli, come insieme di diversi. Le persone con sono più riuscite ad essere libere e solidali, rispettose degli altri e, allo stesso tempo, orgogliose della loro appartenenza alla loro storia e ai loro luoghi.
Oggi non si pensa più all'uomo come unità di misura per progettare il nostro vivere quotidiano, ma ad una continua ricerca di come si possa avere sempre più velocità, efficienza di connessione, siamo sempre più incardinati in una società liquida che ha perso di vista il vero obbiettivo che è dato dalla qualità della vita.
La pratica che da sempre ha creato architetture degne di questo nome, oggi ha mutato il suo fine; l'uomo oggi è visto come un oggetto da soddisfare nelle sue richieste prestazionali e non più nei suoi bisogni vitali, sociali, culturali, emotivi, dando vita ad una “città del cliente”, una polis che non ha più interazione con quello che la circonda e chiede solo a se stessa quello che vorrebbe essere non ascoltando più il suo fruitore, l'uomo.
ABITARE
Il significato più conosciuto ed usato possiamo riassumerlo in queste parole: avere dimora, risiedere, o avere l’abitazione, cioè la propria casa, in un luogo o in una zona.
In realtà il significato della parola ABITARE difficilmente si lascia contenere in un'unica definizione, le più disparate discipline, le moltitudini di studi, hanno cercato di definirlo e catalogato i modelli, ma nemmeno dottrine come l’architettura, deputata a rendere concreto e identificato con la sua spazialità, è riuscita a chiarire esaustivamente il suo significato.
Basta pensare che tutto comincia dal ventre materno, è lì che si vive la prima esperienza dell’abitare, e dal momento del primo trasloco i vari tipi di abitare dipendono dal modo in cui si interpreta la vita stessa. E sebbene l’abitare riguardi sostanzialmente ogni forma vivente, è stato l’uomo ad imporlo all’ambiente secondo modalità sistematiche e pervasive coincidenti con le vicende della cultura e della società.
SPAZIO
L’enciclopedia treccani in relazione al suddetto termine sviluppa decine di significati prendendone in considerazione anche concetti filosofici. Noi abbiamo deciso di focalizzare questa nozione: lo spazio è anche considerato come intuizione soggettiva elaborata mediante gli organi di senso (spec. la vista) o è concepito (per es. nella prossemica) come modalità secondo la quale l’individuo, nel suo comportamento sociale, rappresenta e organizza la realtà in cui vive.
La correlazione tra ABITARE e spazio è intuitiva, il passaggio da uno spazio_subìto ad uno spazio_costruito emerge dalla costruzione di un rifugio che è comune all’uomo ed a numerosi animali (cit. L. Gourhan)
TEMPO_evoluzione
L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo la quale i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo, o durante altri eventi), vista volta a volta come fattore che trascina ineluttabilmente l’evoluzione delle cose.
Lo spazio come essere e il tempo come divenire, nella loro imprescindibile correlazione: ogni essere vivente esiste ed è nel proprio spazio che, quotidianamente vive in modo reversibile ad ogni momento, così come il tempo non è dato ma è in incessante fluire, che attraversa e incrocia lo spazio (cit. M. Archetti_lo spazio ritrovato)
La ricerca che in questo anno accademico di laboratorio desideriamo portare avanti è lo studio dei punti essenziali del cambiamento dell’ABITARE, partendo dai concetti sopra espressi e sviluppandoli attraverso i seguenti argomenti:
la FORMA della casa, in relazione alla sua struttura ed alla sua superficie ed il passaggio da una divisione netta e funzionale a spazi sempre meno suddivisi, dove è possibile svolgere più attività e con una sempre più labile soluzione di continuità tra interno ed esterno;
il VALORE della casa, intesa come oggetto, dapprima identificato come spazio che ospitava la famiglia, studiando l’evoluzione attuale in relazione alle esigenze della società sempre più in movimento;
la TECNOLOGIA e le REGOLE, l’una entrata prepotentemente nella vita di tutti modificando il modo di percepire sia lo spazio sia il tempo e le altre che, quasi anestetizzando la creatività e l’attenzione al bisogno fanno apparire il benessere legato esclusivamente ad una serie di norme;
l’INDIVIDUO, il suo cambiamento legato ai mutamenti della storia, quello della famiglia e delle forme di convivenza, con esigenze diverse da quelle del nucleo tradizionale.
bibliografia consigliata.
LE CORBUSIER, Vers une Architecture, Longanesi, Milano 1973
MASSIMILIANO GIBERTI, Compendio di anatomia per progettisti, Quodlibet, Macerata 2014
ALESSANDRO VALENTI, Case disparatemente contemporanee, 22 publishing, Milano 2012
ITALO CALVINO, Le Città Invisibili, Einaudi, Torino 1972
INAKI ABALOS, Il buon abitare – pensare le case della modernità, Christian Marinotti edizioni, Milano 2009
JOSEPH RYKWERT, La casa di Adamo in Paradiso, Adelphi, Milano 1972
RENZO PIANO, La responsabilità dell’architetto, Passigli Editori srl, Firenze 2014
ADRIANO OLIVETTI, L’architettura, la comunità, l’urbanistica e le forze spirituali, Fondazione Adriano Olivetti 1960
NICOLA BRAGHIERI, Architettura, Arte retorica, Sagep, Genova 2013
GIANCARLO DE CARLO, Nelle Città del mondo, Marsilio Editori, Venezia 1998
ALDO ROSSI, L’architettura della città, Città Studi Edizioni, Torino 1995
LUCIEN KROLL, Tutto è paesaggio, Testo & Immagine, Torino 1999
PIERLUIGI NICOLIN, La verità in Architettura, Quodlibet, Macerata 2012
FRANCO PURINI, La misura italiana dell’architettura, Laterza, Bari 2008
Ricevimento: su prenotazione via mail a cacozzani@arch.unige.it
CARLO ALBERTO COZZANI (Presidente)
PAOLO BARTOLETTI
SANDRO BELTRAMI
04/10/2016
Scritto, Orale
Laboratorio di Progettazione architettonica I C
DSA_ICAR/14 – cod. 81035 C
docente
carlo alberto cozzani
assistenti
agnese bucchi
celeste talamona
francesca pietrelli
giulia gavini
irene aloè
martina morando
paolo bartoletti
sandro beltrami
simone perrone