Il corso cercherà di descrivere - con l’aiuto di esempi concreti, che ripercorrono le principali teorie sociologiche della devianza - come l’operato delle istituzioni e dei professionisti ad esse legati selezioni specifici comportamenti e rinforzi determinate identità, definendoli come devianti o criminali. L’attenzione sarà inoltre dedicata agli effetti che le pratiche di soggettivazione e governo hanno sui marginali e sui migranti.
Il corso esplora una varietà di temi all'interno della sociologia della devianza e mira a incoraggiare gli studenti a muoversi al di là di un semplice approccio teorico alla devianza e al controllo, con lo scopo di comprendere le pratiche di politica sociale e di amministrazione della devianza. Obiettivi formativi: " Essere in grado di studiare in modo indipendente e gestire autonomamente l'apprendimento; " Sviluppare la capacità di valutare criticamente come le teorie accademiche siano tradotte nella prassi quotidiana nel governo della devianza. " acquisire conoscenza della struttura e delle pratiche di lavoro sulla devianza e sul controllo.
l corso ha come obiettivi principali:
In particolare, gli studenti saranno in grado di
Gli studenti devono aver superato l’esame di Sociologia generale
Lezione frontale e dibattiti sui temi trattati. Si cercherà di stimolare il dibattito con gli studenti attraverso la discussione di alcuni casi concreti.
Il corso combina orientamento teorico e pratico nella trattazione di una varietà di temi all'interno sociologia della devianza. La parte teorica delle lezioni offrirà agli studenti l’occasione per sviluppare le loro capacità di comprensione e confronto delle principali prospettive teoriche e metodologie di ricerca nel campo della sociologia della devianza. In particolare verranno analizzate le rappresentazioni del deviante e i modelli di spiegazione della devianza, come espressione tipica di specifici contesti storico-sociali, da cui traggono fondamento le più comuni politiche di controllo. In una prospettiva pratico-laboratoriale verranno analizzate e discusse collettivamente le principali politiche di prevenzione e controllo che traggono ispirazione dai modelli teorico-interpretativi, a cui si aggiungeranno alcuni esempi di applicazione a specifici casi concreti in modo da poter confrontare le diverse spiegazioni e modalità di intervento istituzionale. Infine, sempre in modalità frontale e laboratoriale, una parte delle lezioni sarà dedicata ai processi, alle strategie pratiche e discorsive messi in atto dagli apparati istituzionali (e non) nella “fabbricazione” e nel governo dei marginali, con particolare riferimento ai senza dimora.
Frequentanti:
I Parte: Durante le lezioni verranno indicati i materiali da studiare per l'introduzione alle teorie della devianza.
II Parte:
- W. Baroni, G. Petti, Cultura della vulnerabilità, Pearson, Milano, 2014 (solo introduzione, primo e secondo capitolo).
Non frequentanti:
- F. Prina, Devianza e criminalità. Concetti, metodi di ricerca, cause, politiche, Carocci editore, Roma, 2019. - W. Baroni, G. Petti, Cultura della vulnerabilità, Pearson, Milano, 2014.
Ricevimento: La docente riceve su appuntamento da concordare via email (gabriella.petti@unige.it).
Ricevimento: La docente riceve su appuntamento da concordare via email (laura.scudieri@unige.it)
LAURA SCUDIERI (Presidente)
GABRIELLA PETTI (Presidente Supplente)
5 ottobre 2020
Per i non frequentanti: L’esame è orale e prevede una domanda su ogni testo indicato.
Per i frequentanti: Esercitazione in forma di tesina scritta.
Verranno proposte esercitazioni e discussioni su temi e materiali forniti nel corso delle lezioni allo scopo di valutare le conoscenze e le capacità critiche acquisite.
Disponibilità per le tesi di laurea sui fenomeni della devianza con un particolare interesse per: le tematiche giovanili; le nuove forme di danno sociale; i mutamenti nelle politiche di prevenzione e di controllo degli individui; l’esclusione e il governo dei marginali.