Gli strumenti conoscitivi forniti nelle lezioni frontali trovano seguito nella produzione di esercitazioni progettuali, svolte e assistite dalle prime produzioni grafiche di massima fino alla redazione definitiva del progetto di architettura. Inoltre, il modulo 2 si propone di produrre un'impalcatura teorico/critica all'interno alle quale sviluppare le singole esperienze di progetto.
Il Corso comprende lezioni ex-cathedra, due esercitazioni e revisioni collettive. Gli studenti saranno organizzati in gruppi di lavoro di due persone.
ESERCITAZIONE 01
Ciascun gruppo dovrà realizzare un modello digitale di un’architettura ispirata a un disegno di Yakov Chernikhov. L’elaborato finale sarà un’animazioni digitale.
ESERCITAZIONE 02
Progetto di un micro distretto di un’immaginaria città degli anni Cinquanta dell’Unione Sovietica. A ciascun gruppo verrà affidato un lotto sul quale progettare un’architettura (residenza o edificio collettivo).
Ciascun gruppo sarà chiamato a rivestire sia il ruolo di ‘funzionario di partito’ sia quello di ‘progettista’.
Tutti gli studenti del corso diventeranno responsabili dell’intero quartiere assumendo il ruolo di ‘funzionario di partito’ e affidando l’incarico a un altro gruppo per progettare un nuovo edificio all’interno del quartiere. In qualità di ‘funzionario di partito’ contribuiranno alla pianificazione del quartiere partecipando alle revisioni collettive indirizzando l’attività dei ‘progettisti’. Contemporaneamente saranno ‘progettisti’ di un’architettura collettiva ricevendo un lotto e un programma funzionale.
Il progetto sarà restituito attraverso i seguenti elaborati:
piante, sezioni e prospetti in scala 1:100 / 1:50;
modello del quartiere in scala 1:50;
planimetria d’insieme in scala 1:100;
sezioni e prospetti d’insieme in scala 1:100.
A metà degli anni Cinquanta, Nikita Chruščëv avviò un programma di edilizia popolare per offrire una casa a milioni di cittadini sovietici e trasferirli dai condivisi e sovraffollati appartamenti staliniani a quelli nuovi unifamiliari. Nella ripresa postbellica, gli alloggi divennero l’emblema del passaggio dalla società sovietica al comunismo, della vita cittadina moderna e di un ordine sociale armonioso.
Per progettare gli alloggi collettivi, gli architetti sovietici attinsero sia ad esperienze nazionali sia internazionali, come il Costruttivismo Russo e i programmi di edilizia popolare dell’Occidente. I nuovi edifici collettivi venivano realizzati con sistemi costruttivi prefabbricati e dotati delle attrezzature tecnologiche più avanzate. Sulla scia del piano iniziato da Stalin negli anni Trenta, sorsero quartieri nelle periferie delle città e nuovi insediamenti attorno a singole industrie. Elemento base delle nuove zone residenziali erano i micro distretti, ciascuno servito da edifici collettivi (scuole, supermercati, edifici collettivi, teatri, piscine e palestre).
Il corso indaga l’affermazione del modello residenziale collettivo sovietico, chiamando gli studenti a progettare una porzione di un micro distretto. Durante il semestre verranno presentati i principali esperimenti residenziali (casi studio) dell’epoca facendo emergere analogie e dissonanze con le più significative realizzazioni oltre la cortina di ferro.
Su AULAWEB saranno messi a disposizione testi e slide.
Per ciascun argomento affrontato verrà fornita una specifica bibliografia.
Ricevimento: Su appuntamento scrivendo a davide.servente@unige.it
GIOVANNI GALLI (Presidente)
DAVIDE SERVENTE (Presidente Supplente)