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CODICE 95263
ANNO ACCADEMICO 2024/2025
CFU
SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE ICAR/14
LINGUA Italiano
SEDE
  • GENOVA
PERIODO 2° Semestre
FRAZIONAMENTI Questo insegnamento è diviso nelle seguenti frazioni:
  • A
  • B
  • C
  • MODULI Questo insegnamento è un modulo di:
    MATERIALE DIDATTICO AULAWEB

    PRESENTAZIONE

    OBIETTIVI E CONTENUTI

    OBIETTIVI FORMATIVI

    Il modulo si propone di: - fornire gli strumenti operativi primari finalizzati a compiere manipolazioni sulla materia degli oggetti architettonici. Questi strumenti sono assimilabili ad azioni primarie derivate dal mondo delle discipline artistiche e, nello specifico, delle arti plastiche; - costruire un atlante di opere architettoniche contemporanee organizzate secondo taglie riferite al corpo umano: Small_Casa, Medium_Edificio Complesso, Large_Paesaggio

    OBIETTIVI FORMATIVI (DETTAGLIO) E RISULTATI DI APPRENDIMENTO

    Tramite lezioni frontali del docente e di ospiti esterni e due esercitazioni progettuali, il Laboratorio si pone l’obiettivo generale di trasmettere strumenti per la progettazione degli spazi dell’abitare e per la manipolazione degli stessi.Particolare importanza è direzionata alla nozione di ‘stanza’ e al ruolo che tale spazio elementare e primario assume nello sviluppo di un progetto di architettura: ulteriore obiettivo formativo per gli/le studenti/studentesse è, dunque, lo studio delle relazioni complesse tra le componenti che formano la stanza, intesa come spazio centrale nella composizione tutta. 

    In particolare, il Laboratorio si propone di:

    - fornire strumenti per la comprensione e interpretazione critica di organismi architettonici e dei loro elementi principali;
    - favorire lo sviluppo di un ragionamento progettuale critico, di capacità analitiche di  lettura e scrittura sulle discipline architettoniche e il controllo di azioni e scelte compositive;
    - dimostrare il ruolo emblematico della stanza come inizio dell'architettura;
    - ragionare sul significato e funzionamento degli spazi centrali in una composizione progettuale;
    - formare gli/le studenti/studentesse dei principali codici di disegno 2d e 3D necessari alle corrette comunicazione di un progetto di architettura;
    - dotare gli/le studenti/studentesse di un primo e selezionato insieme di riferimenti bibliografici e progettuali tesi all'apprendimento progressivo e autonomo.

    MODALITA' DIDATTICHE

    Il programma didattico sarà sviluppato nell’arco di un semestre (febbraio-maggio). Sono previste due sezioni propedeutiche l’una all’altra, a cui corrispondono le due esercitazioni organizzate secondo modalità differenti. Le esercitazioni, svolte in modalità individuale (la prima) e a coppie (la seconda), si completano favorendo lo sviluppo di un processo progettuale unico e continuo.

    ESERCITAZIONE 01 

    IL MORFEMA
    Lettura di un testo base e progetto di una piccola stanza

    Lettura del testo “La stanza, la strada e il patto tra gli uomini” (Kahn, L.I., Pensieri sull’architettura. Scritti 1931-1974, Falsetti, M. (a cura di), 2023 [2003]).
    Composizione formale di una piccola stanza, intesa come un morfema (l’unità elementare nel sistema delle forme grammaticali), un oggetto tridimensionale senza collocazione geografica che ha le potenzialità di diventare architettura.
    Realizzazione di un modello in scala 1:25 e di disegni 2d (pianta, prospetto e sezione) di una stanza di forma cubica (5m x 5m x 5m in dimensioni reali).
    Ad ogni studente sarà assegnata una funzione primaria a cui la stanza dovrà assolvere (camera da letto, salotto, bagno, cucina, garage, giardino, ecc.). Particolare attenzione dovrà essere diretta alla definizione delle seguenti componenti della stanza: distribuzione (come è suddivisa la stanza internamente, quanti livelli ha, ci sono spazi primari e spazi secondari, presenza di muri interni, partizioni, scale), accessi (da dove si entra, da dove si esce), aperture (come e da dove si guarda fuori, come e da dove entrano aria e luce, come e dove si comunica con l’esterno), struttura (come si chiude la stanza in copertura, come si sorreggono i muri esterni, interni, eventuali scale e la copertura), arredo (quali dispositivi permettono lo svolgimento della funzione assegnata).
    L’esercitazione si svolge in modalità individuale (cioè ogni studente progetta una stanza).

    MATERIALI RICHIESTI:

    • 1 modello in cartoncino vegetale grigio della stanza, scala 1:25
    • disegni architettonici (1 o 2 tavole f.to A2, 59,4 x 42 cm, orizzontale) contenente una pianta, un prospetto e una sezione della stanza, scala 1:50 


    ESERCITAZIONE 02 

    LO SPAZIO AL CENTRO
    Progetto di una residenza con stanza centrale

    Seguendo il principio additivo di costruzione ‘per stanze’ impiegato da Kahn, ogni studente costituirà un gruppo da due persone per elaborare il progetto di una residenza unifamiliare. Ogni gruppo svilupperà il progetto a partire dalle due stanze progettate nell’Esercitazione 01 assumendole come punto di partenza della nuova residenza. 
    Le due stanze potranno: essere integrate e ibridate generando una terza stanza che diverrà lo spazio al centro della nuova residenza, oppure essere selezionate al fine di prediligerne una che diverrà lo spazio al centro della nuova residenza.
    Quale sia la strategia prescelta, il progetto dovrà convergere, spazialmente e concettualmente, intorno alla stanza centrale sviluppandone le componenti (distribuzione, aperture, accessi, struttura, arredo) al fine che la stanza diventi il nucleo della nuova residenza. 
    Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla realizzazione di ‘spazi serviti’ e/o ‘spazi serventi’, di ‘spazi intermedi’, di ‘spazi autonomi’.
    Verranno forniti un programma funzionale e metrature degli spazi dettagliate per il progetto della nuova residenza. 
    Nello sviluppo del progetto specifico interesse sarà diretto all'applicazione di codici grafici specifici, al controllo degli spazi e delle scelte progettuali di dettaglio, allo sviluppo di tecniche di presentazione del progetto (grafiche e orali).

    MATERIALI RICHIESTI:

    • disegni architettonici (scale 1:100, minimo 7 tavole formato A2 orizzontali);
    • 1 sezione prospettica  (formato A1 verticale, scala libera);
    • 1 modello fisico (architettonico, scala 1:50).

    Studentesse e studenti che abbiano in corso di validità certificazione di disabilità fisica o di apprendimento in archivio presso l'Università e che desiderino discutere eventuali sistemazioni o altre circostanze relative a lezioni, corsi ed esami, dovranno parlare sia con il docente dell'insegnamento che con il referente per la disabilità del Dipartimento Architettura e Design (https://architettura.unige.it/commissioni_e_referenti_dipartimento).

    PROGRAMMA/CONTENUTO

    the room

    Il Laboratorio the room sviluppa ragionamenti critici e due sperimentazioni progettuali a partire dalla nozione di stanza in architettura. Luogo ricorrente nell’immaginario collettivo, la stanza – letteralmente il «luogo dove uno stanzia, sta» – è uno spazio emblematico e archetipo. Per l’architetto Louis Isadore Kahn (1901-1974), la stanza è «the beginning of architecture», nelle sue lezioni e conferenze pubbliche Kahn ha spesso sostenuto che «architecture comes from the making of a room» (1971).

    Ispirandosi al lavoro teorico e pratico di Kahn, il Laboratorio the room si interroga sulla necessità che l’architettura sia un riflesso della vita umana. Dimensioni, struttura, illuminazione, aperture e chiusure rendono una stanza il principio di ogni architettura: in questo spazio primario e elementare sono riassunte le regole spaziali che governano tutte le trasformazioni e, in particolare, le relazioni umane. In questo senso, suggeriva Kahn, l’azione antropica e l’architettura sono indivisibili.

    Nel disegno di Louis Kahn intitolato The Room, realizzato per l’esibizione City/2 (City over Two) tenuta al Philadelphia Museum of Art nel giugno 1971, due figure umane siedono all’interno di un spazio chiuso, accanto al focolare e alla luce del giorno della finestra. Questa apertura offre uno scorcio del paesaggio appena fuori, gli alberi sembrano circondare la stanza e delimitare l’ambiente esterno. Con la vista in lontananza chiusa, lo sguardo dell’osservatore è attratto dagli occupanti che sembrano intenti a iniziare una conversazione. Per Kahn la stanza è il luogo della mente: «[…] in una piccola stanza con solo un’altra persona, quello che dici potrebbe non essere mai stato detto prima. È diverso quando c’è più di un’altra persona». (1971: 253) Le idee degli occupanti e le voci risonanti ma evanescenti riempiono il volume delimitato.

    Le figure di The Room hanno caratteristiche inimitabili, mentre l’incontro dei loro vettori – letteralmente le due linee che si dipanano dalle figure e si estendono nello spazio libero della stanza – è veicolato da una conversazione. Secondo Kahn, questa intersezione di vettori è generativa, cioè porta ad un accordo che riguarda la produzione di forme architettoniche. Alla luce di questa interpretazione, si afferma il principio architettonico secondo cui gli esseri umani e le forme costruite sono simili perché resistono agli stessi carichi gravitazionali.
    Le forme umane e costruite rappresentate in The Room rispondono alle forze che trasportano. Le cornici antropomorfe della finestra e della struttura complessiva avvolgono le due figure. La loro interazione attraverso la conversazione è quindi associata a una composizione architettonica coerente, in cui l’ambiente della finestra si annida nel volume più grande.

    Abbozzato su un grande foglio di carta da lucido quadrato di 106,7 cm di lato, il disegno The Room si affianca al discorso di accettazione del’AIA Gold Medal intitolato “The Room, the Street, the Human Agreement” (1971) nel rappresentare il culmine delle esplorazioni di Kahn sui rapporti di influenza e determinazione tra l’essere umano e l’ambiente costruitoThe Room era accompagnato da altri quattro disegni simili che rappresentavano strade, città e grandi edifici pubblici della città di Philadelphia.
    La rilevanza di The Room per il dibattito architettonico deriva dalla convinzione, sostenuta da Kahn, di formulare un’alternativa al Modernismo, alla sua pianta libera e spazio universale. Il disegno può stimolare la riflessione sulle affinità che l’essere umano può sviluppare con uno spazio simile a una stanza; allo stesso modo delle implicazioni che riguardano il progetto di case, edifici pubblici e città.

    Particolare attenzione è inoltre diretta allo studio di spazi centrali, ossia letteralmente di opere che mettono lo spazio al centro (non solo in senso fisico), materializzando le più profonde riflessioni dell’architetto di Philadelphia sulla costruzione dello spazio architettonico. Nelle molteplici lezioni e conferenze tenute durante la sua carriera (e riprodotte sottoforma di essential texts in numerose pubblicazioni), Kahn ritorna sovente sugli stessi concetti, via via affinandoli. Sono concetti espressi tramite singoli vocaboli che acquisiscono ricchezza di significati se letti insieme alle architetture che Kahn stava realizzando. MonumentalityFormSpaceInspirationInstitutionDesign sono solo alcuni dei contenitori tematici su cui vengono offerte idee e interpretazioni: lo Spazio, nello specifico, è materializzazione di una Forma e, in questo senso, l’Architettura è una meditata costruzione di spazi (1957). 

    La nozione di ‘stanza’ e quella di ‘spazio al centro’ trovano incontro nel momento in cui si tramutano in principi strategici del progetto. Kahn, infatti, sviluppa in numerose architetture il principio di costruzione ‘per stanze’, un approccio additivo del tutto simile al principio dell’architettura romana. È il medesimo approccio che ispira l’idea che «the plan is a society of rooms» e, per estensione, che «a long street is a succession of rooms». (2023: 255)  

    Attraverso due sperimentazioni progettuali – le esercitazioni “Il Morfema” e “Lo Spazio al Centro” – il Laboratorio the room si interroga sulle caratteristiche formali da attribuire allo spazio elementare della stanza, concepito come il primo passo di un più complesso processo di composizione architettonica. Operativamente il Laboratorio applica i ragionamenti teorici sulla nozione di stanza in architettura nel progetto di uno spazio abitabile destinato alla funzione residenziale

    TESTI/BIBLIOGRAFIA

    Presentazioni e lezioni effettuate in aula saranno disponibili sulla pagina AULAWEB del Laboratorio.

    Di seguito è riportata una bibliografia selezionata/in progress:

    Bonaiti, M. (2002). Architettura è. Louis I. Kahn, gli scritti. Electa, Milano.

    Galardi A. (1967), New Italian Architecture, Verlag Gerd hatje, Stoccarda.

    Kahn, L.I., Wurman R.S. (1986) (a cura di), What Will Be Has Always Been: The Words of Louis I. Kahn, Rizzoli International Publications, New York.

    Kahn L.I. (2023), Falsetti M. (a cura di), Pensieri sull'architettura. Scritti 1931-1974. Piccola Biblioteca Einaudi, Torino.

    Louis Kahn, Zodiac, n. 17, 1967.

    Mau B., Koolhaas R. – O.M.A. (1995), S,M,L,XL, The Monacelli Press, New York.

    Perec G. (1989), Specie di Spazi, Bollati Boringhieri, Torino (edizione originale Espèces d’espaces, Galilée, Paris, 1974)

    Rossi A. (2018) [1966], L’architettura della città, Il Saggiatore, Milano.

    Rudofsky B. (1977), Architettura senza architetti, Editoriale Scientifica, Napoli.

    Venturi R. (2012) [2008], “CONTEXT IN ARCHITECTURAL COMPOSITION EXCERPTS FROM M.F.A. THESIS, PRINCETON UNIVERSITY, 1950”, in Gleinige A., Vrachliotis G. (2008) (a cura di), Complexity Design Strategy and World View, Birkhäuser, Basilea, pp. 13-24.

    Venturi R., (2002) [1966], Complessità e contraddizioni nell'architettura, Edizioni Dedalo, Bari.

    Venturi R., (1996), Iconography and Electronics Upon a Generic Architecture. A View from the Drafting Room, The MIT Press, Cambridge.

    Venturi R., Scott Brown D., Izenour S. (2010) [1977], Imparare da Las Vegas, Quodlibet ABITARE Edizioni, Macerata.

    Visconti F. (2023), Lo spazio al centro in Kahn, Letteraventidue, Siracusa.

    Wigley M. (1991), “Prosthetic Theory: The Disciplining of Architecture”, in Assemblage, n. 15, pp. 6–29.

    DOCENTI E COMMISSIONI

    LEZIONI

    INIZIO LEZIONI

    Secondo il calendario didattico a.a. 2024/2025

    Orari delle lezioni

    L'orario di questo insegnamento è consultabile all'indirizzo: Portale EasyAcademy

    ESAMI

    MODALITA' D'ESAME

    L'esame finale verterà su entrame le esercitazioni svolte durante il semestre.

    Gli studenti saranno valutati individualmente in merito a: qualità del progettoqualità degli elaborati (disegni architettonici e modelli fisici), efficacia e chiarezza della presentazione finale, impegno e presenza in aula durante il semestre e nel corso del workshop intensivo finale, lavoro di gruppo

    Le due esercitazioni saranno valutate separatamente tramite un voto in una scala da A a E (A = max; E = min)
    In sede d’esame, tali valutazioni saranno confrontate con quelle ottenute durante il primo semestre configurando il voto finale del Laboratorio in trentesimi. 

    MODALITA' DI ACCERTAMENTO

    L’esame finale, svolto in presenza e in forma orale da parte di tutti gli studenti, permetterà di verificare il livello di apprendimento delle nozioni primarie della progettazione architettonica e delle tematiche proposte dal Laboratorio.
    A valle delle due esercitazioni (01 e 02) che saranno sviluppate durante il semestre, si terrà un workshop intensivo di una settimana in preparazione delle critiche e dell'esame finale.
    La presenza di ospiti esterni durante l'esame finale, in qualità di jury, offrirà un confronto diretto e qualificato in cui lo studente dovrà dimostrare le capacità critico-teoriche e strategico-progettuali acquisite durante il corso.