Il restauro architettonico studia il costruito esistente, con attenzione al patrimonio architettonico di storica formazione soggetto a tutela, per conservarne la consistenza fisica, la permanenza dei segni che lo connotano nonché il significato culturale. Il progetto di restauro deve assicurare la possibilità di interpretare le opere in quanto fonte di conoscenza, di prolungarne l'esistenza per le generazioni future e, per quanto possibile, di attualizzarle attraverso un utilizzo compatibile.
Il corso intende fornire le informazioni e gli strumenti, concettuali e operativi, per operare consapevolmente sul costruito storico, in relazione alla sua conservazione e possibilità di riuso: dal patrimonio architettonico di più antica formazione in muratura portante alle architetture del Novecento in c.a., ormai parte sempre più importante del patrimonio tutelato.
Il percorso formativo è strutturato in modo da permettere agli studenti di:
Rispetto agli Open Badge il lavoro elaborato in gruppo nell'ambito del laboratorio permette di sviluppare:
Le seguenti conoscenze costituiscono i fondamenti necessari per comprendere i temi dell’insegnamento:
È inoltre importante sapere utilizzare la terminologia tecnica riferita all’architettura storica e gli strumenti di analisi e pianificazione territoriale.
Le attività didattiche prevedono:
I temi sono affrontati integrando i momenti di riflessione a quelli della sperimentazione, guidando gli studenti lungo il percorso che conduce alla redazione del progetto di restauro in forma definitiva.
Gli studenti che abbiano in corso di validità certificazione di disabilità fisica o di apprendimento in archivio presso l'Università e che desiderino discutere eventuali sistemazioni o altre circostanze relative a lezioni, corsi ed esami, dovranno parlare sia con il docente che con il Prof. Federico Scarpa (federico.scarpa@unige.it), referente per la disabilità della Scuola Politecnica.
La disciplina del restauro è indagata nei suoi molteplici aspetti: dai fondamenti teorici e metodologici di carattere storico e scientifico, all’analisi e diagnosi del costruito storico, dai contenuti ed elaborati propri del progetto di restauro alle metodiche e tecniche di intervento su elementi costruttivi e materiali. I diversi temi sono trattati alla luce del panorama teorico-disciplinare contemporaneo e dei riferimenti normativi, nazionali e internazionali, per la tutela, la conservazione e il restauro del patrimonio architettonico, urbano e paesistico esistente. Sono, inoltre, analizzate le relazioni che legano l’architettura al contesto naturale o artificiale in cui è inserita, e le istanze di sicurezza e accessibilità in quanto nodi tematici ed elementi rilevanti nelle scelte progettuali.
Il progetto di restauro, sviluppato nel laboratorio, è l’occasione didattica per utilizzare in modo sinergico competenze e abilità fornite da questo e da altri insegnamenti del Corso di Studi.
Bibliografia essenziale (fondamentale per la preparazione della prova d’esame)
Data la vastità e complessità degli argomenti affrontati, sono forniti, durante lo svolgimento delle attività didattiche tramite il supporto online AulaWeb, riferimenti bibliografici utili a una migliore comprensione dei temi oltre a materiale di supporto che consenta un agevole accesso alle informazioni di base. Il materiale caricato su AulaWeb è da ritenersi di supporto rispetto alle lezioni in aula e, in alcun modo, sostitutivo della frequenza al corso.
Bibliografia di approfondimento e supporto relativa ad alcuni temi (non obbligatoria ma consigliata)
Conoscenza del costruito storico: Cagnana A., Archeologia dei materiali da costruzione, Mantova: Società Archeologica Padana, 2000.
Analisi archeologica: Boato A., L’archeologia in architettura. Misurazioni, stratigrafie, datazioni, restauro, Venezia: Marsilio, 2008.
Degrado: Arcolao C., La diagnosi nel restauro architettonico. Tecniche, procedure, protocolli, Venezia: Marsilio, 2008.
Progetto di restauro: Doglioni F., Nel restauro. Progetti per le architetture del passato, Venezia: Marsilio, 2008.
Terminologia tecnica: Galliani G.V. (a cura di), Dizionario degli elementi costruttivi, Torino: Utet, 2001.
Si suggeriscono inoltre, per un panorama sulla disciplina negli ultimi 30 anni e per un continuo aggiornamento, gli Atti del Convegno Internazionale Scienza e Beni Culturali di Bressanone (dal 1985 a oggi).
Ricevimento: La docente riceve su appuntamento presso lo studio (Dipartimento Architettura e Design). Per concordare un appuntamento è possibile scrivere una e-mail rita.vecchiattini@unige.it
Ricevimento: La docente è a disposizione degli studenti previo appuntamento per email, sia in presenza che a distanza su piattaforma Teams. email: dema@unige.it
RITA VECCHIATTINI (Presidente)
SARA DE MAESTRI
CHIARA ROMANO
ANNA BOATO (Presidente Supplente)
Le lezioni inizieranno lunedì 23 settembre, come da orario.
L’ammissione all’esame è condizionata al riconoscimento della frequenza da parte della docente, al rispetto delle due consegne intermedie del lavoro e al completamento del progetto di restauro, svolto nell’ambito del laboratorio. Le consegne intermedie del lavoro non saranno valutate in termini di contenuti ai fini della prova d'esame ma solo per permettere agli studenti di comprendere i criteri di giudizio della docente.
La prova d’esame è divisa in due parti che concorrono alla determinazione del voto finale. Per ogni parte d’esame è necessario raggiungere la valutazione sufficiente.
La valutazione finale corrisponderà alla media pesata delle due valutazioni parziali (collettiva e individuale).
L’elaborato finale, preparato secondo le indicazioni fornite durante il laboratorio, deve essere consegnato al docente, in formato digitale, nei tempi concordati prima della data di esame. La valutazione dell’elaborato finale sarà basata su completezza e correttezza dei contenuti, coerenza delle scelte progettuali rispetto alle premesse teoriche e metodologiche, sintesi critica dei contenuti ed efficacia comunicativa.
Nel colloquio orale gli studenti devono dimostrare capacità di sintesi e di esposizione nonché capacità di rielaborare criticamente e utilizzare efficacemente le conoscenze acquisite.
La frequenza è obbligatoria nel limite minimo del 70%, previsto dal manifesto degli studi della Scuola Politecnica.