L'insegnamento di Legislazione per i Beni Culturali intende presentare il sistema giuridico italiano in materia di beni culturali e il quadro normativo vigente in materia. Gli argomenti saranno affrontati anche attraverso la disamina di casi concreti e l’illustrazione delle soluzioni ad essi, come elaborate, in particolare, dai giudici, soprattutto amministrativi.
L'insegnamento di “Legislazione per i beni culturali” si pone l'obiettivo di fornire agli studenti un quadro complessivo della disciplina dei beni culturali così come contenuta nel D.Lgs. n. 42/2004 e ss.mm.ii. Fornirà altresì i necessari presupposti per inquadrare la disciplina anche in chiave diacronica con aperture comparatistiche ed al diritto internazionale e dell'Unione europea.
Lo studio individuale, la frequenza alle lezioni e la partecipazione alle attività formative proposte consentiranno allo studente di:
- descrivere la semantica del bene culturale, inteso nelle sue varie declinazioni, categorie e tipologie di appartenenza (beni pubblici e beni privati; beni mobili e immobili; beni materiali e immateriali; beni archeologici, architettonici, storico artistici, archivistici, librari, demoetnoantropologici, ecc.).
- individuare i principi normativi fondamentali in materia di tutela, conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale.
- utilizzare le più comuni banche dati giuridiche al fine di reperire la normativa, la dottrina e la giurisprudenza di settore.
- elaborare la soluzione giuridica di alcuni casi concreti rilevanti in materia di tutela e di valorizzazione;
Al termine dell'insegnamento, lo studente sarà, altresì, in grado di conoscere e di descrivere le nozioni fondamentali del diritto pubblico/amministrativo, oltre che degli istituti della vigente legislazione dei beni culturali.
Saprà, altresì, applicare gli stessi ai principali procedimenti amministrativi curati dall'Amministrazione dei beni culturali.
Le lezioni si tengono in presenza. La frequenza, sebbene non obbligatoria, è consigliata. Sono considerati frequentanti gli studenti che partecipano in presenza ai 2/3 delle lezioni.
Le lezioni frontali saranno bilanciate mediante l'analisi di rilevanti casi concreti assurti all'attenzione giurisprudenziale, anche mediante l’utilizzo delle principiali banche dati giuridiche. E' altresì prevista un'esercitazione sull'impiego delle banche date giuridiche.
Il docente, su richiesta specifica dello studente erasmus interessato (per e-mail), consente tramite piattaforma Teams la fruizione a distanza delle lezioni.
Fornitura di materiali didattici tramite “AulaWeb”, alla quale si consiglia di iscriversi.
L'insegnamento di Legislazione dei Beni Culturali presenta un programma articolato in cinque sezioni principali:
1. Elementi di diritto pubblico e amministrativo;
2. La normativa in materia di beni culturali (in ispecie, il D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 e ss.mm.ii);
3. Nozione di bene culturale; 4. Le attività in amministrative in materia di beni culturali;
5. L’organizzazione amministrativa riguardante i beni culturali: in particolare, il Ministero e le Soprintendenze.
Per gli studenti frequentanti si consiglia lo studio accurato del seguente testo: Matteo Timo, La disciplina dei beni culturali. Tendenze attuali ed aspetti problematici, Pacini Editore, II edizione, Pisa, 2024.
Per i non frequentanti e per chi intende avere approfondimenti sulle premesse di diritto pubblico e di diritto amministrativo:
- Matteo Timo, La disciplina dei beni culturali. Tendenze attuali ed aspetti problematici, Pacini Editore, Pisa, II edizione, 2024.
- AA.VV., Lineamenti di diritto pubblico, Giappichelli, Torino, II edizione, 2024, relativamente alle parti generali di diritto pubblico e di diritto amministrativo che saranno precisate su Aulaweb.
Ricevimento: Il docente riceve a margine delle lezioni o su appuntamento concordato via mail (matteo.timo@unige.it).
MATTEO TIMO (Presidente)
GIOVANNI BOTTO
LUCA BALDINI (Supplente)
PAOLA FRULIO (Supplente)
II semestre: 19 febbraio 2025
Esame orale, eventualmente preceduto da una parte scritta nel caso in cui gli esaminandi siano in numero elevato.
Eventuali prove intermedie saranno concordate con gli studenti.
La valutazione tiene conto della seguente scala di valore: 1. Un’approfondita conoscenza del libro di testo consigliato e dei materiali messi a disposizione dal docente, la padronanza di linguaggio anche tecnico-giuridico, comporteranno una valutazione con voti da 28 a 30 con lode; 2. La conoscenza dei testi previsti dal programma di esame, una discreta capacità di analisi e un linguaggio per lo più corretto porteranno a una valutazione compresa tra buono (25-27) e soddisfacente (23-24); 3. Una conoscenza non approfondita o non completa dei testi e dei materiali previsti, modalità espressive non sempre appropriate potranno essere considerate sufficienti (18-22); 4. Lacune gravi nella conoscenza dei testi consigliati, mancata acquisizione del lessico specialistico, mancata acquisizione di capacità di analisi porteranno ad una valutazione negativa della prova d'esame.
Le studentesse e gli studenti in possesso di regolare certificazione di disabilità o di diagnosi DSA possono richiedere di avvalersi, durante le prove d’esame, di misure compensative (ad es. tempo aggiuntivo, mappe concettuali, modifiche nella modalità scritta/orale), seguendo la procedura indicata nelle linee guida (p. 5) pubblicate qui.