Dopo la laurea
La richiesta di competenze di statistica, modellazione e gestione dati è alta e in continuo aumento. La sempre maggiore disponibilità di dati rende necessario farne analisi consapevoli, per prendere decisioni informate.
Le conoscenze tecniche acquisite e le metodologie di approccio allo studio e alla soluzione di problemi reali permettono ai laureati di intraprendere due strade:
- inserirsi immediatamente nel mondo del lavoro
- proseguire gli studi magistrali in Italia o all’estero ed eventualmente con un dottorato.
Alcuni dati
Secondo i dati tratti dalle ultime indagini nazionali AlmaLaurea sui laureati SMID dal 2010 al 2016 a un anno dalla laurea:
- il 51% prosegue gli studi
- il 7.5% prosegue gli studi e contemporaneamente lavora
- il 33% lavora
- l'8.5% cerca lavoro.
Per i laureati che lavorano subito dopo la laurea:
- il tempo medio di attesa per il primo lavoro è di 3 mesi
- gli studi fatti sono stati efficaci per il lavoro che stanno svolgendo (73%). I corrispondenti dati nazionali sono: 65% per le lauree matematiche e 59% per le lauree statistiche.
Il laureato in SMID che lavora subito dopo la laurea
Chi è?
È un professionista con competenze statistiche, informatiche e solide conoscenze matematiche, applicabili in molteplici settori della produzione e gestione di beni e di servizi. Contribuisce all'analisi e alla comprensione dei problemi, sfruttando sia le conoscenze tecniche acquisite nei vari campi della statistica, sia le metodologie di approccio allo studio e alla soluzione di questioni reali. È in grado di adattare e aggiornare le proprie competenze.
Cosa fa?
- Raccoglie, analizza i dati e li sintetizza in informazioni
- applica e definisce modelli statistici-probabilistici (anche avanzati) per l'interpretazione dei dati e dei fenomeni a cui i dati si riferiscono, sapendone riconoscere i campi e le condizioni di validità
- ricava dalle analisi effettuate possibili soluzioni da adottare nella produzione e nella gestione di beni e servizi e nella ricerca scientifica.
Dove lavora?
In ambito biomedico sia in strutture pubbliche che private, in aziende farmaceutiche, in istituti di ricerca orientati alla salute pubblica.
In ambito finanziario nelle banche e nelle assicurazioni, in aziende che si occupano della gestione dei rischi.
In enti che effettuano ricerche socio-economiche.
Nel settore industriale per la gestione delle linee di produzione, le ricerche di mercato e il controllo della qualità.
In enti che si occupano di analisi del territorio, nella pubblica amministrazione, negli enti che gestiscono le reti statistiche nazionali, e così via.